domenica 27 giugno 2010

25 giugno sciopero generale




lo striscione




come a Teano






ce prova co tutte !!




lo SPI in azione





ragazze madri della cgil



ragazzo padre




il popolo viola

mercoledì 23 giugno 2010

lunedì 21 giugno 2010

bacheca 21 giugno verso lo sciopero del 25




Pomigliano d'Arco tra assedio, referendum ed ipotetiche dittature




L'ASSEDIO di Pomigliano il manifesto 17 giugno
Gli operai sardi si sono accampati nel carcere spento dell'isola Asinara. I fuochi dell'ultima rivolta furono seguiti da un ultimo falò: a celle vuote le guardie rastrellarono i libri dei prigionieri e li bruciarono. Gli operai sardi si sono arroccati sulle ceneri fredde di un'isola deserta. Dalle parti di Pomigliano niente isola di scorta, da farci i baraccati. Da quelle parti non si chiudono nè svuotano carceri, anzi si stivano alla maniera delle sardine all'olio. In queste ore gli operai della Fiat di Pomigliano sbattono la testa contro muri che si stringono addosso. Le condizioni del proprietario dell'assedio sono di resa senza condizioni. Esigono la deposizione delle armi, l'uscita a mani in alto, la trasformazione del posto di lavoro in uno di prigionia. E' la sconfitta e va guardata in faccia. Perchè va accettata. Perchè succede alla storia di regredire invece di avanzare e ai diritti conquistati di essere perduti. E' stagione di ammutolimento generale nel recinto della società. E' stagione di riduzione del lavoro umano a ingranaggio del profitto privato, esposto al suo libero arbitrio. Come fu negli anni della restaurazione della tirannia in fabbrica dopo la lotta di liberazione, così oggi la vita operaia è variabile dipendente da orari, turni, tempi e soprusi della proprietà aziendale. Cedere: questo è l'ordine del giorno. Con il pensiero intatto, almeno quello, che siano passi indietro come quelli di chi prende rincorsa per vincere.
Erri De Luca


Tempi moderni

Ed il prossimo passo sarà la dittatura
prima tra le macchine in fabbrica
che erano operai
prima tra i fermo immagine
di chi non ha difesa
tra gli sfruttati
che partiti e sindacati e quegli usurai
che qualcuno chiama datori di lavoro
quei ladroni che sono i padroni
dei tanti destini, dei nostri percorsi

il prossimo passo sarà auturitarismo
ismo di tutti gli ismi
pratica degli oppressori contro tutti gli oppressi
i campi di concentramento già ci stanno
pieni di immigrati e volti uguali
i lager del lavoro bene li sanno
quelli che vedono il danno di chi ci muore
di morte bianca e spesso di pelle nera
di morte bianca e di poco amore
di morte bianca e di nero lavoro
di morte bianca e di poco altro colore

ed il prossimo passo si chiama dittatura
la raschiatura dell'ultimo diritto
passa piano, piano da Pomigliano
dalla Fiat che sappiamo
da Marchionne in calore
mattatore del peggiore futuro
esempio di gabbia in cui portare
chi non ne vuole sapere
di cedere al potere

ed Erri lo sa da dove si inizia
a raschiare la decenza e la morale
e dove si debba andare
conosce la parola assedio e sa il nemico
che spesso dimentichiamo di ricordare
come spesso dimentichiamo di dimenticare
da dove viene il futuro che non abbiamo

ma è un sordo torpore che ci prende
la pancia e ci scompone il cuore
niente pudore, nessuna paura, nessun timore
di dare un nome vero a ciò che accade
la strada è pronta per un modello
moderno e nuovo, di nuovo dittatore.

Giuseppe Spinillo

giovedì 17 giugno 2010

(AGI) - Napoli, 16 giu. - "In questo referendum si chiede ai lavoratori se preferiscono essere feriti o ammazzati, se morire di fame e restare senza reddito o lavorare come schiavi. Mi sembra un quesito malato". A dirlo, a Napoli, commentando il referendum del prossimo 22 giugno a Pomigliano d'Arco tra i lavoratori dello stabilimento Fiat, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
“Pomigliano d’Arco va al Referendum”

Dammi il tempo, i miei sensi,

il mio tatto, per fare la scelta,
con la pistola puntata al palato
sul mio senso del gusto
e la respiro questa mia libertà
con parole che sanno
di dettato, di cibo predigerito

devo solo adattare il mio tempo
al testo prestampato
redatto dal mio sindacato
da un padrone ispirato
dallo spirito del capitale
per non essere io
quel maiale già pronto
per la festa rionale

la mia libera scelta
nella canna di una penna
puntata, diretta sul cranio
sulla milza e sul cuore
osì per non correre
il rischio di sbagliare

la mia libertà di rana lessata
che non riesce neppurea saltare
fuori dal brodetto collettivo,
dall'io vivo
che muta in vivevo

la mia libera scelta
se mettere la mia giusta

crocetta e morire in diretta
la mia morte più bella

o seguire la mandria
del senso comune ampiamente
diffuso, e morire lentamente
e senza fretta, così
tutti assieme, la stessa
morte perfetta.

Giuseppe Spinillo

martedì 15 giugno 2010

Bacheca 15 giugno 2010










solidali


I punti discussi dell'accordo

1. Sciopero
Sanzioni disciplinari fino al licenziamento per il lavoratore che sciopera mettendo in discussione l’accordo con l’azienda.
2. Iniziativa sindacale
Sanzioni per sindacati e Rsu che proclamano iniziative di lotta contro l’accordo: sospensione dei contributi e dei permessi sindacali.
3. Malattia
In caso di picchi di assenteismo, l’azienda comunque non verserà i contributi per malattia, a prescindere dai controlli.
4. Permessi elettorali
Durante le elezioni, l’azienda non permetterà il recupero dei giorni trascorsi ai seggi dai rappresentanti di lista.
5. Pausa mensa
Per l’azienda si può lavorare anche otto ore di fila senza la mezz’ora di pausa per il pranzo, considerata come straordinario.

la piazza cgil del 12 giugno















































































domenica 13 giugno 2010

Bacheca 14 giugno 2010




assemblea 10 giugno


Grande assemblea in sala Europa.

Oltre 200 lavoratori. Il ritorno di Carlo Podda.

Potrebbe essere il primo di tanti passi futuri?