venerdì 30 ottobre 2009

bacheca 29 ottobre 2009


LA BRUTTA CONTRORIFORMA



Funzione Pubblica CGIL
Comitato degli Iscritti
via Mario Carucci, 71 – 00143 Roma



Pubblico impiego - La brutta controriforma

Il decreto attuativo della legge 15/2009 apre la strada ad un processo di ristrutturazione devastante della Pubblica Amministrazione.

La CGIL sottolinea che questa è una controriforma e che presto sarà misurabile in base alle performance della nostra pubblica amministrazione.

La “cura” Brunetta manipola i dati sulle assenze e lancia un rimedio miracoloso promettendo la guarigione di tutti i mali.

Si rinvia il voto per le elezioni delle RSU in alcuni comparti.

L’accertamento del merito avviene in modo discrezionale e sarà sottoposto direttamente alla politica.

Riduzione dei salari e blocco degli aumenti contrattuali.

Azzeramento dei contratti integrativi.



Assemblea generale del personale di via M. Carucci, 71
martedì 3 novembre 2009

Il Comitato degli Iscritti
di via M. Carucci, 71

mercoledì 21 ottobre 2009

contro tutte le mafie




La brava gente augura, senza saperlo, tutto
il male possibile al “cattivo soggetto”

Paul Valéry

APPRO-FONDI-MENTI: Fondi primo ottobre 2009






l'arrivo ed il prima







il durante





il dopo






martedì 20 ottobre 2009

il bachecaro e la bacheca - 20 ottobre 2009



Il braccio comunicativo della CGIL












La scoperta di Tremonti
di Galapagos 20/10/2009



Su Il Foglio è stata ripubblicata in prima pagina una lettera apparsa sul il manifesto martedì scorso. Il nostro lettore (a proposto delle previsioni economiche, dei guru e dei teorici che spesso ci ripensano) scriveva che sicuramente «giustificheranno domani la stabilità del lavoro così come oggi la flessibilità». A sette giorni di distanza Giulio Tremonti, superministro dell’economia, sembra aver fatto sue quelle osservazioni e ci ha ripensato. Ieri nel corso di un convegno a Milano ha sostenuto: «La mobilità non è un valore, il posto fisso è la base per progetti di vita». Poi ha incalzato: «Penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso sia la base su cui si organizza il progetto di vita e la famiglia».Per Luigi Angeletti, megasegretario della Uil dimentico di aver aver siglato tutti i protocolli che favorivano la flessibilità, «Tremonti parla come un iscritto alla Uil». Guglielmo Epifani, invece, non lo ha iscritto al suo sindacato ma si limita a un più banale: «Sulla mobilità chiedete un commento alla Confindustria». Che da sempre non brilla per coerenza. Ultimo esempio: la posizione sull’innalzamento dell’età pensionabile, su cui a viale dell’Astronomia sono (a livello di organizzazione) concordi. Salvo poi assistere a livello di singole imprese, ma nel complesso tantissime, a licenziamenti di massa. Espulsioni che riguardano in particolare i lavoratori più anziani (oltre i 50 anni) e le donne. Si potrebbe obiettare: è il profitto che lo impone, le imprese fanno quello che devono fare e, semmai, è lo stato che non provvede con una legislazione adeguata che garantisca ammortizzatori sociali e formazione permanente.Vero, ma a questo punto la palla torna al governo: a Tremonti e al ministro Sacconi su tutti. Per anni hanno sostenuto come la flessibilità - in tutte le sue forme - fosse propedeutica allo sviluppo, per contrastare la concorrenza globale. Il risultato è stato un impoverimento del lavoro, il ritorno alle vecchie regole del dominio del capitale sul lavoro. Senza contare che un lavoro ipersfruttato e sempre ricattabile ha condotto a una esaltazione del profitto e alla compressione dei salari a livelli di sussistenza. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, esemplificato dalla crisi attuale. Il punto è che se solo alcuni paesi adottano forma di lavoro precario e flessibile, quei paesi vanno economicamente bene. Ma quando le precarizzazione e i bassi salari sono pratica comune, a rimetterci sono tutti. Perché - lo insegna anche l’economia liberista - non c’è equilibrio tra offerta di merci e domanda. E questo fa inevitabilmente esplodere la recessione. E’ quello che è accaduto negli ultimi anni: profitti crescenti e consumi calanti, col precipitare nella povertà (assoluta e relativa) di milioni di persone.Sicuramente si potrebbero bilanciare gli squilibri con una intensa operazione di distribuzione del reddito sotto forma di maggiore welfare. Ma anche questa ricetta semplice non è stata seguita. Anzi con le privatizzazioni (perfino di monopoli naturali) si è data nuova «ciccia» al profitto. Tremonti ci pensi. A meno che la sua vera intenzione non sia quella espressa dalla vignetta di Vauro su il manifesto di oggi.

lunedì 19 ottobre 2009

[...] Non ci siamo collegati tra noi, non abbiamo stretto alleanze di amicizia e d'aiuto reciproco: stiamo invece a guardare costui che si fa sempre più grande, reputando fra noi ciascuno, se non erro, che sia tempo guadagnato per sé quello durante il quale va in rovina un altro [...]

Demostene, Le Filippiche

domenica 18 ottobre 2009

Ossimori 2

bacheca 19 ottobre 2009



Le ragioni del mercato

E nella stessa piazza
sullo stesso telo
tutti i colori

del viaggio scelto
dei percorsi obbligati
dei supermercati
dei marchi griffati
dei sogni infranti
di schiavi che pagano
pedaggio, biglietto di viaggio
ed affitto a padroni

pronti a piangere
i morti, gli abusi
i razzismi, il diritto violato
con i loro, peccato
ma che volete
è solo mercato.

sabato 17 contro il razzismo


Razza e biscotti
(14 settembre 2008 ad
Abdoul Salam Guiebre detto Abba)


Non li mangio i tuoi biscotti
sono limiti di briciole sul petto
sono lividi su questo inizio notte
non li mangio i tuoi biscotti
la tua razza è fatta da chi se ne fotte
sono rantoli di uova, burro e bile
mescolati con fango, asfalto e miele
additivi, ogm e rimasugli
di un amore andato a male
sono tracce di sudore, sangue e rabbia
non li mangio i tuoi biscotti
con granelli di una sabbia tra le unghie
preso a calci, pugni e sputi
da una razza di animale che difende il suo potere
da ogni vento che minaccia cambiamento
non li mangio i tuoi biscotti.

venerdì 16 ottobre 2009

bacheca 16 ottobre 2009





17 ottobre 2009
in piazza contro il razzismo






di repertorio




mercoledì 14 ottobre 2009

martedì 13 ottobre 2009

9 ottobre 2009

Primi piani



Di generazione in generazione il gene cigiellino
si dipana nel futuro, CHE GUEVARA permettendo!!! ma l'inconfondibile postura non inganna un occhio attento (capello più, capello meno!!).



Incontri 1

Incontri 2 - Highlander


Lo striscione







LAVORO E VITA PRECARI
L’INVENZIONE ITALIANA







“È stata questa la principale via di fuga
dal diritto del lavoro:
una via davvero tutta italiana
alla precarizzazione,
che ha lasciato apparentemente intatto
il ‘corpus’ normativo
di tutela del lavoro dipendente,
ma lo ha aggirato, ‘inventando’
un rapporto equivalente ai fini produttivi,
ma nel quale il lavoratore risulta privo
di tutele e soggetto allo strapotere
della controparte.”

Piergiovanni Alleva





con gli studenti

In piazza con la FIOM












giovedì 8 ottobre 2009

Venerdì 9 Ottobre 2009

il Comitato degli Iscritti

partecipa

allo SCIOPERO della FIOM

bacheca 8 ottobre 2009

"Il lodo Alfano è illegittimo"
.
la legge è uguale per tutti
.
AUSPICHIAMO.

bacheca 7 ottobre 2009




SCIOPERO GENERALE
9 OTTOBRE 2009



SOLIDALI CON LA FIOM












La teca rossa




Ora che la teca è rossa
ora che la scena è aperta,
alzo la voce per chiamarvi
chiudo il mio pugno
stringo forte le mani
a chi le porge

Scelta la giusta bandiera
ed il giusto cielo
calcolo il vento
il senso e la natura
schiarisco i versi
il fiato ed i consensi
scaccio intrusioni
di servile assenso
schiaccio i piedi
al ruffianesimo perverso
al regime diffuso
agli starnuti allergici alla vita
alla partita truccata
taroccata da chi ha già
le dita ben ficcate
dentro al piatto più ricco,
ed aspetto con voi
quei VENTI d’Ottobre
che sappiamo,
per risvegliare
un urlo collettivo
un unico ululato
una vera scelta
ora che la teca è rossa
ora che la scena è aperta.

martedì 6 ottobre 2009

bacheca 6 OTTOBRE 2009



“Abbiamo di che afferrare ciò che non esiste
e di che non vedere ciò che balza agli occhi”.

Paul Valéry

…..“lasciano quindi il tempo che trovano quegli ottimisti allo sbaraglio che, un giorno sì e l’altro pure, fanno capolinosui grandi giornali e sulla scena politica nazionale e sembrano desiderosi di indicare a tutti noi dei segni di inversione di tendenza, un po’ come in passato vi erano dei preti che ditanto in tanto desideravano richiamare l’attenzione del popolo sulle madonnine che lacrimavano sangue”.

Emiliano Brancaccio

Precursori


Siamo dalla stessa parte,
stesso sentiero, stesse parole
stessi compagni di percorso
stesse emozioni a cielo aperto
stessa voglia di cambiare
faccia e connotati a questo mondo.

Stessa onestà nel darsi agli altri
stesso naviglio e stesso mare
stessa voglia di salpare
stesse risposte a chi non
vale la pena stare ad ascoltare.

Stessi pretesti per bere assieme
quel passito di Pantelleria
e stesse frappe e stesse castagnole
stessa saletta e stessa ora solare.

Stesse nuvole e stesso sole
stesso albeggiare e stesse risposte a chi
questo albeggiare lo vorrebbe fermare
soffocare, spegnere, annegare
stesse poesie, stesso tavolo a mensa
stessa passione intensa per la vita

condita dalla stessa voglia di non accettare
il responso di chi ha in mano il potere,
dallo stesso cercare il giusto NOI per
non trovarsi soli in questo navigare.

Siamo dalla stessa parte
in mezzo alle stesse bestemmie
di chi, non sapendo dove e come andare
si limita soltanto a tener basso
il resto del mondo, ad altezza
del proprio budello esistenziale.

A Fondi - 1 OTTOBRE 2009