Si legge democrazia
di Marco Bersani *
Avevano studiato tutto per bene. La privatizzazione dell’acqua inserita in un decreto legge che nulla aveva a che fare con essa, il provvedimento tenuto sotto silenzio, le veline dei grandi mass media e il consueto immobilismo delle opposizioni parlamentari. Improvvisamente il giocattolo si è rotto: migliaia di email hanno inceppato i computer di deputati e senatori, oltre 50mila firme raccolte in pochi giorni sono state consegnate alla Presidenza della Camera, un presidio numeroso e colorato ha inondato Montecitorio e decine di iniziative sono state organizzate in tutto il Paese. La campagna «Salva l’Acqua» promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha fatto precipitare il castello di carte: tutti hanno dovuto prendere atto della gravità della norma e prendere posizione. Ed eccoli, governo e presidente del consiglio costretti a chiedere la fiducia, perchè consapevoli di non averla. La battaglia per l’acqua pubblica è appena cominciata. Chiederemo a tutte le Regioni di seguire l’esempio della Puglia e di impugnare per incostituzionalità la nuova legge. Promuoveremo in tutti i Comuni delibere per inserire negli Statuti il principio dell’acqua bene comune e diritto umano universale [diverse decine lo hanno già fatto, tra gli altri Caserta, Napoli, Venezia e Ferrara].Chiederemo ai 64 Ato, oggi affidati a spa a totale capitale pubblico e dunque a rischio di privatizzazione, di trasformarsi in enti di diritto pubblico. E chiameremo tutte e tutti a una grande manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell’acqua per sabato 20 marzo, giornata mondiale dell’acqua e a una settimana dalle elezioni regionali. Perchè si scrive acqua, ma si legge democrazia.
*Forum italiano dei movimenti per l’acqua
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