lunedì 20 settembre 2010
Pd, fraternità storiche
Alessandro Robecchi il manifesto del 19.09.2010
Un po’ di storia per non dimenticare.
79 a.c, la tragedia di Pompei – Venuti a conoscenza di un dibattito con Massimo D’Alema a Pompei (“Per un riformismo europeo nel golfo di Napoli”), alcuni volontari veltroniani minarono il Vesuvio. Per un disguido, Massimo D’Alema si trovava ancora a Roma
1630, la peste a Milano – Dopo l’annuncio di un incontro tra il Cardinal Borromeo e Walter Veltroni, i sostenitori dalemiani diffusero in città un pericoloso bacillo, ma la situazione sfuggì loro di mano. Veltroni, per un disguido, rimase bloccato a Sabaudia.
1912, affondamento del Titanic – Saputo della viaggio in nave di Massimo D’Alema verso Wall Street, i veltroniani noleggiarono un iceberg e aprirono il dibattito nella notte del 14 aprile. Per un errore di Claudio Velardi, D’Alema aveva tardato all’imbarco del Titanic, rimanendo a Southampton.
1944, bombardamento di Montecassino – Letto su L’Unità di un incontro tra i i boys scout e i focolarini presieduto da Walter Veltroni a Montecassino, i dalemiani decisero di smuovere la dialettica interna bombardando l’abbazia. Veltroni, in ritardo per un incontro con Fioroni, arrivò due giorni dopo il disastro.
1978, suicidio di massa in Guyana – Durante un congresso di dalemiani in Guyana (“La socialdemocrazia tra Caribe e Sudamerica”), i veltroniani avvelenarono i caffè durante una pausa, facendo poi passare il massacro per suicidio di massa. D’Alema era rimasto a Città del Messico per un litigio con Latorre.
2001, World Trade Center – Invidiosi per il successo di un’assemblea di veltroniani all’ultimo piano delle torri gemelle di New York (“Vocazione maggioritaria, ma anche no”), i dalemiani dirottarono due aerei di linea causando il disastro che tutti sanno. Veltroni era in visita alle tombe dei Kennedy e scampò alla tragedia.
(… continua)
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