mercoledì 3 febbraio 2010




Si toglie la vita dopo il licenziamento (BERGAMO 02.02.2010)


È morto di lavoro Sergio Marra, l'operaio 35enne di Bergamo deceduto domenica scorsa, di lavoro che non c'è. L'uomo aveva perso il lavoro due mesi fa, da allora era caduto in una grave depressione che sabato lo ha portato a compiere il gesto diperato. Il suicidio è avvenuto lungo la provinciale tra Brembate e Marne di Filago, nel bergamasco, in una piazzola in mezzo a tante fabbriche, a una decina di chilometri appena dalla fabbrica dove Sergio, fino a due mesi prima, aveva lavorato. L'uomo ha fermato la propria vettura, ha preso una tanica, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. E quando è arrivato all'ospedale era troppo tardi, le fiamme avevano già divorato il suo corpo: così è spirato domenica mattina. A quanto si è potuto apprendere, la tragedia sarebbe scaturita dunque da problemi personali, tra cui anche il fatto che lo scorso novembre l'operaio trentacinquenne aveva perso il lavoro nella ditta bergamasca dove prestava servizio. Sergio lavorava in una ditta di Ciserano, la Elgi Color Plast, che dopo alcuni mesi di cassa integrazione era stata chiusa per fallimento. (Notizia di agenzia)

A Sergio Marra

La sentenza di morte l’ha emessa
un coro di oneste persone
che non dicono nulla e
col loro non dire
ti lasciano piano morire

olio crudo sulla tua disperazione
e poi fiammiferi, un accendino
lo sfregamento della vita sul destino
e per un attimo, un attimo solo
da operaio a supernova

licenziamento, svuotamento di senso
gesto estremo, fuoco che viene dal gelo
nessuna libertà di scelta
nessuna libertà di pensiero
solo l’intimo convincimento
di un vuoto sempre più presente

Sergio Marra, operaio, disoccupato, licenziato
hai smesso di cercare il nulla nel niente
e ditemi, brave oneste persone, ditemi
cos’altro deve accadere per dire basta

intanto a Casa Pound fanno
scuola di mistica fascista.


Giuseppe Spinillo

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