giovedì 17 dicembre 2009
l'agenda INNSE
Appena sotto potrete leggere, a cominciare da oggi, il
Saggio sull’arte di strisciare, facezia filosofica
ad uso dei cortigiani. L’autore è Paul H. D. d’Holbach,
illuminista e materialista francese (1723-1789), convinto
ateo del suo tempo, muore un mese prima della presa della
Bastiglia.
Che dire? Buona lettura con questa prima breve sezione.
Ne seguiranno altre sei o sette a completamento di questo
saggio straordinario.
Saluti, Eligio
prima parte
L’uomo di Corte è senz’ombra di dubbio il
prodotto più bizzarro di cui dispone la specie
umana. Si tratta di un animale anfibio, che
spesso assomma in sé ogni sorta di contraddi-
zione. Un filosofo danese paragona il cortigiano
a quella statua composta da diversi materiali
che Nabuccodonosor vide una volta in sogno.
Egli dice: “la testa del cortigiano è di vetro,
i capelli sono d’oro, le mani di peceresina,
il corpo di gesso, il cuore è metà di ferro
e metà di fango, i piedi di paglia e il sangue
composto da acqua e argento vivo.”
*****
Bisogna ammettere che un animale così
bizzarro risulta difficile da definire; ben lun-
gi dall’essere capito dagli altri, a malapena
egli capisce se stesso; tuttavia sembrerebbe
lecito classificarlo grossomodo nella categoria
degli esseri umani, fermo restando che gli
uomini ordinari hanno soltanto un’anima,
mentre l’uomo di Corte pare ne abbia diverse.
Infatti un cortigiano è a volte insolente e a
volte vile; può da prova della più squallida
avarizia e della più insaziabile avidità così come
di un’estrema magnanimità, di una grande au-
dacia come di una codardia vergognosa, di
un’impertinente arroganza e della correttezza
più calcolata; in poche parole egli è un Proteo,
un Giano o ancor meglio un Dio indiano raf-
figurato con sette volti differenti.
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